La Camera, boccia la richiesta di arresto per Cosentino e il Senato boccia la mozione di sfiducia del Pd e dell’Idv
Quest’oggi, la giunta per le autorizzazioni a procedere di Montecitorio, nella quale – ricordiamo – siede l’avvocato di Bossi (Matteo Brigandì) e l’avvocato del Ministro Matteoli (Giuseppe Consolo), ha respinto sonoramente la richiesta di arresto formulata nei confronti del Sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, per concorso esterno in associazione camorristica.
Anche a Palazzo Madama la situazione non è stata delle migliori, poichè le mozioni di sfiducia – una da parte del Pd e una da parte dell’Idv – sono state respinte in blocco dalla maggioranza (anche insieme a un pezzo di Udc).
Per quanto riguarda la Camera dei Deputati, la votazione riportata, è stata di 6 deputati a favore dell’arresto contro 11 che si sono espressi in maniera opposta. Il deputato radicale Maurizio Turco – eletto nelle file del Pd – ha pensato bene di astenersi. Quelli del Pd sono fatti così: prima lanciano il sasso, e poi nascondono la mano. Il democratico Bruno Cesario (nuovo discepolo di Francesco Rutelli) non si è proprio presentato in aula. Complimenti….
Il Presidente della Giunta, l’ex margheritino Pierluigi Castagnetti, ha affermato: <<C’è l’obbligo del provvedimento, l’arresto è dovuto. Siamo in presenza di 416-bis e la custodia cautelare in carcere è un atto obbligatorio. Durante il dibattito in giunta sono emersi elementi di solidità e di gravità degli indizi a carico di Cosentino che hanno indotto il gip ad assumere questo tipo di provvedimento>>.
Il democratico Samperi, ha affermato, subito dopo la votazione: <<Abbiamo votato per l’autorizzazione agli arresti dell’onorevole Cosentino e presenteremo in aula una puntuale relazione di minoranza perché abbiamo ritenuto che i gravi elementi circostanziati e riscontrati nell’ordinanza del tribunale di Napoli escludano il fumus persecutionis>>.
L’astenuto Maurizio Turco, ha motivato così, la sua scelta di non esprimersi: <<Se avessi votato con la maggioranza, non avrei potuto poi presentare in aula una mia relazione di minoranza per spiegare la ragioni della mia contrarietà che sono diverse da quelle di Pdl e Lega>>. Vorrei sapere, quali siano queste fantomatiche ragioni, diverse da quelle standard della maggioranza….
Al Senato, la mozione di sfiducia presentata dal Pd – che richiedeva le dimissioni del Sottosegretario di Casal di Principe – è stata respinta, con 116 sì, 165 no e due astensioni (su 283 presenti). La mozione dell’Idv, invece, è stata bocciata con 95 sì, 170 no e 17 astensioni. Gli astenuti, qui, sono stati i radicali Marco Perduca e Donatella Poretti e Pietro Mercenaro del Pd…giustamente, non potevano essere da meno, rispetto all’astenuto di Montecitorio……
L’unico che si indigna veramente, e che vuole far qualcosa di concreto (partecipando al No Belrusconi Day, il 5 dicembre) è – oggettivamente – il Leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. L’ex magistrato, dopo il respingimento alla Camera, ha dichiarato: << L’assoluzione dell’onorevole Cosentino da parte del Parlamento è una vergogna per tutti i cittadini italiani. Oggi abbiamo assistito all’ennesima pagina buia della nostra democrazia. La casta si è nuovamente autoassolta. Cosa ci possiamo aspettare, da un Parlamento che al suo interno ha tantissime persone con carichi pendenti? Il caso Cosentino è lo specchio di una classe politica corrotta che, non a caso, vuole sostituirsi alla magistratura>>.
La replica piccata, non tarda ad arrivare, nella forma di una nota del Capogruppo Pdl a Montecitorio (l’ex piduista Fabrizio Cicchitto): <<È evidente che per Di Pietro e qualche altro, l’unica linea possibile è quella della manette. La maggioranza dei componenti della Giunta per le Autorizzazioni è stata di diverso parere e ha rilevato l’esistenza di un fumus persecutionis; non per questo va insultata e aggredita. C’è chi sta cercando di creare un pessimo clima nel nostro Paese. Va in questo senso anche la sollecitazione di chi a livello politico sostiene che tutto ciò che i magistrati affermano o deliberano va accettato a scatola chiusa>>.
Sinceramente penso che, come vi ho accennato prima, quando il Pd tenta di mettere il governo di fronte alla verità, richiedendo – attraverso una mozione – le dimissioni di un esponente di governo, permettendogli così di difendersi dalle accuse che lo vedono coinvolto, non si deve poi nascondere dietro l’astensione (facendo così il gioco della maggioranza). In tutte le democrazie occidentali, se un esponente politico viene “beccato” per aver – per esempio – avuto un rapporto sessuale con una minorenne, si dimette immediatamente e la sua carriera politica E’ FINITA, STRONCATA.
Il senatore dell’Arizona Tom Daschle – che fu scelto da Barack Obama come Ministro della Sanità – si dimise pochi giorni dopo la sua nomina, per NON AVER PAGATO 100 MILA DOLLARI DI TASSE. Le sue dimissioni, sono state motivate con un’evidente immagine negativa che si sarebbe riversata su tutto il governo. Per la nostra classe politica sarebbe inconcepibile…..
Sarò io il pazzo, a raccontarvi queste cose, sarò un pò rivoluzionario….anche se – come scrisse George Orwell : <<In tempi di menzogna universale, dire la verità, diventa un atto rivoluzionario>>….quanto è vero…..
MATTEO MARINI