La Chiesa e la II Guerra Mondiale, Hitler e Mussolini: un nuovo Triumvirato !

Per realizzare quel grande progetto di condivisione di opinioni differenti fra loro, Wild Italy, offre questa rubrica (dal titolo “Una nuova storia”) ad una “voce fuori dal coro” la quale vi sottoporrà una serie di “deliri” – se così si possono chiamare – riguardanti fatti storici noti a tutti, rivedendoli quindi in un’altra ottica. Quello che vi vuole offrire è un’altra verità, la quale può essere considerata attendibile o meno….a voi la scelta! 

MATTEO MARINI

Berlino, Cancelleria del Reich – 14 maggio 1939:  Galeazzo Ciano e Joachim von Ribbentrop, allora Ministri degli Esteri rispettivamente di Italia e Germania, firmano lo Stahlpakt (Patto d’Acciaio).  Alla presenza dello stesso Adolf Hitler, viene siglata una ferrea alleanza tra i due Stati.

Stato di Città del Vaticano – 26 aprile 1939:  Eugenio Pacelli, da poco salito al Soglio Papale come Pio XII, riceve in un incontro segretissimo, celato dalle Stanze Vaticane, il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Sociale Italiana, Benito Mussolini; pochi giorni dopo arriverà anche Sir Stanley Baldwin, ex Primo Ministro Inglese, il quale, spinto dal Vaticano offrirà a Mussolini un’alleanza Tripolare.

Intanto Stalin e Hitler si scambiano una fitta corrispondenza. Stalin promette a Hitler di aiutarlo nella promozione delle Leggi per la Difesa della Razza e di offrirgli uno pseudo-contrasto (dicesi pseudo-contrasto un qualsiasi movimento politico e/o militare di un governo nel quale questo si finge oppositore per farsi sopraffare e dare credibilità all’avversario) chiedendogli però di avvicinare a sé Mussolini per spezzare il “triumvirato”   (del quale era venuto a conoscenza grazie a Mons. Dou Moulin, un giornalista socialista francese, espulso dal Paese in qualità di “agitatore delle folle” che aveva momentaneamente trovato rifugio in Russia, dove aveva conosciuto Stalin, prima di dedicarsi alla Carriera Ecclesiastica), che avrebbe portato alla risoluzione della guerra e quindi alla non costituzione di uno Stato Socialista.

Quando il 14 maggio del ’39 l’Italia, attirata dalla possibile spartizione con la Germania dell’Europa, firma il Patto d’Acciaio, la Santa Sede riprende la posizione neutrale che avrebbe dovuto assumere (era andata anche già troppo oltre); Papa Pacelli, però, in un discorso che terrà presso l’Emittente Vaticana, e che verrà trasmesso anche dalle radio inglesi,  americane e (presumibilmente in qualità di “colonia” inglese) anche dalle radio australiane, chiede alle Comunità Cristiane di recare il massimo aiuto tanto ai perseguitati quanto ai giovani Tedeschi che richiedevano asilo politico per non entrare nell’Esercito Tedesco.
Lo stesso Pacelli fece entrare in Vaticano molti giovani Ufficiali tedeschi accusati di ammutinamento, investendoli delle cariche più assurde e quindi offrendo loro, a “Ob Motis”, la Cittadinanza Vaticana.

La Santa Sede*, tuttavia, scoraggiata dall’andamento della resistenza e timorosa di un possibile scandalo all’interno delle stesse Mura, informata dai rivoluzionari inglesi, aiuterà il Reich a mantenere il controllo della Germania, avvertendo per tempo Hitler del Progetto Svava, il quale comprendeva il famoso attentato del 22 luglio.

ANDREA CARA

*Il Papa è il Capo di Stato dello Stato Pontificio che nulla ha a che vedere con la Santa Sede. Ecco il motivo di possibili contraddizioni (non reali) all’interno del testo.

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