Monti, i tagli sono questi! (Parte seconda)
Eppure pensavamo che avesse capito, che fosse chiaro quali erano i settori in cui si potesse tagliare. Giampaolo Rossi ce lo aveva raccontato già nel dicembre dell’anno scorso ma niente. Qualche giorno fa sembrava ci fosse l’intenzione di imporre l’IMU (ex ICI) sugli immobili della Chiesa (solo su quelli ad uso commerciale, non cominciate a festeggiare) e già si sta pensando a come cambiare tale provvedimento. Non sia mai che il Vaticano si indispettisca e cominci a lanciare anatemi contro il governo de ” ‘o professore”. Sostanzialmente quali sono alcune spese davvero superflue? Tentiamo di fare un riassunto di quanto avevamo già raccontato dalle pagine di questo blog:
SLOT MACHINE
Lo Stato doveva riscuotere – come raccontato anche da Valerio Valentini per il blog Byoblu.com – il debito di 98 miliardi di euro contratto, nel periodo 2004-2007, dalle società società concessionarie che gestiscono le slot machine ma, grazie anche ad une leggina del governo Berlusconi che ha abbassato il risarcimento dovuto, le dieci società sono state condannate a pagare due miliardi e mezzo di euro: una cifra lontana dai 98 miliardi chiesti dalla procura.
AUTO BLU
Dopo che nel 2010, la Formez aveva certificato una spesa pari a 4 milardi di euro, la spesa per il 2011 si sarebbe ridotta di un 10% con relativa riduzione anche del parco macchine. Basterà?
DIFESA
La spesa più alta poi, risulta essere quella militare. Come è noto, l’Italia – secondo l’articolo 11 della Costituzione: “ripudia la guerra come strumento di offesa della libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie a un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo” ma al tempo stesso spende, per il comparto della Difesa, ben 20 miliardi di euro l’anno. Le ultime spese messe in conto dall’ex Ministro La Russa, prevedono: 309 Milioni per elicotteri Nh90 Agusta Westland; 164,9 Milioni per due sottomarini U-212; 137 Milioni per altri elicotteri Ch-47 Chinhook 178,3 Milioni per l’ammodernamento dei tornado e in più ci sono gli Eurofighter Typhoon, i jet M346, la fragata Frem e i veicoli corazzati da combattimento finanziati dal Ministero dello Sviluppo economico con altri 3 Miliardi di euro.
Sui famosi velivoli F35 invece, il dibattito è ancora aperto.
I costi dei palazzi del potere, neanche a dirlo, sono da perdere la testa.
Montecitorio nel 2001 costava 749 milioni di euro; nel 2006, 940 milioni; nel 2010, 1059 milioni. Ben 310 volte in più rispetto a 10 anni fa (+41,3%).
Palazzo Madama, invece, nel 2001 costava 349 milioni di euro; nel 2006, 527; nel 2010, 576. Un’impennata del 65%.
Ogni seduta della Camera dei deputati, costa 4 milioni e 948 mila euro.
In Inghilterra, per una seduta della House of Commons di Londra se ne spendono 3 milioni e 414 mila mentre in Francia – all’Assemblée Nationale – il costo è poco più alto: 3 milioni e 775 mila euro.
Nel 2011, la Camera ha ridotto le sue spese correnti dello 0,71% (rispetto all’anno precedente) ma continua a dilapidare, per far funzionare l’intera struttura, ben 1 miliardo 51 milioni 914 mila e 520 euro.
AMMINISTRAZIONI LOCALI
Dai palazzi del governo nazionale, potremmo passare a quelli del governo locale. L’abolizione delle province ci farebbe guadagnare 4 miliardi, abbiamo poi governatori regionali come quello del Molise che prende 12.308 euro netti di stipendio (quanto i governatori del Colorado, dell’Arkansas e del Maine messi insieme).
Il Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder, ha uno stipendio mensile che si attesta sui 25.620 euro al contrario di Barack Obama, Presidente degli Stati Uniti, che ne prende 24.787 .
Il presidente del parlamento del Libero Stato di Baviera, Barbara Stamm, guadagna ogni mese al lordo 14.841 euro. Quello del Bundestag a Berlino, Norbert Lammert, 16.504. Quella della Camera austriaca Barbara Prammer, 17.136. E quello del consiglio provinciale altoatesino Mauro Minniti 21.440. Più del doppio rispetto al pari-grado del Tirolo austriaco Herwig Van Staa, che di euro ne prende – secondo diversi quotidiani: 8.902.
L’ultimo esempio (anche perché l’elenco risulterebbe lungo!) lo possiamo rintracciare andando ad analizzare la vicepresidente dell’assemblea provinciale bolzanina Julia Unterberger che, con 17.220 euro lorde, risulta avere ogni mese quasi seimila bigliettoni in più rispetto a Hillary Clinton (segretario di Stato americano) la quale guadagnerebbe 136.204 euro l’anno, cioè 11.350 al mese.
FINANZIAMENTO PUBBLICO ALL’EDITORIA
Andando sul sito del Governo ed esplorando le sezioni del Dipartimento per l’editoria e l’informazione, notiamo che – per ora – sono stati resi noti i contributi stanziati ad editoria cartacea, televisiva e radiofonica solo dal 2003 al 2009. Andando a cercare altre notizie, però, troviamo diversi comunicati passati in sordina, che decretano uno stanziamento sostanziale di 667 milioni di euro che Monti pare stia cominciando a ridurre in parte, facendoli scendere di più della metà. Si parla di una riduzione fino a 53 milioni e mezzo. Sarà vero? Staremo a vedere!
NEL FRATTEMPO, NEL PAESE REALE…
Nel frattempo, l’Anci denuncia che il fondo nazionale per le politiche sociali che nel 2009 ammontava a 518,2 milioni è stato ridotto nel 2010 a 380,2 ; poi a 75,3 nel 2011; per scendere a 69,9 nel 2012 e a 44,6 nel 2013: un taglio di 473,6 milioni. Meno 91%.
I finanziamenti alle comunità montane, senza alcuna distinzione fra quelle taroccate e ridicole a livello del mare e quelle che funzionavano benissimo e andavano potenziate, sono stati decimati: nel 2007 erano 180 milioni di euro, nel 2008 sono scesi a 120, nel 2009 a 90, nel 2010 completamente cancellati: zero.
Non parlo degli stipendi dei parlamentari nazionali perché già è stato detto troppo al riguardo è c’è una sorta di overload, sovraccarico di informazioni in tal senso.
La domanda che faccio è: ma il “Cresci Italia”, in questi pochi esempi di sprechi, dov’è?
MATTEO MARINI
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