NBA, le sorprese stagionali: Milwaukee Bucks e Houston Rockets

Come di consueto, ogni anno durante il campionato cestistico più famoso del mondo emergono sempre nuove sorprese: giocatori che aumentano il loro rendimento nelle partite e squadre che migliorano notevolmente il loro andamento stagionale. Oggi analizzeremo i due team che più hanno stupito: ad Est i Milwaukee Bucks, ad Ovest gli Houston Rockets.
Milwaukee Bucks
Reduci da una regular season 2015/2016 da 33 vittorie e 49 sconfitte, i Bucks sono partiti con il piede giusto e attualmente hanno un record di 19-18. Il bottino di quasi metà stagione è molto soddisfacente ma ancora non concluso. La truppa di coach Kidd vuole stupire ed è pronta a dar battaglia in una conference equilibrata. Ma cosa è cambiato rispetto all’anno scorso? Sono stati potati i rami secchi e introdotti nuovi elementi. Ad andare via dal Winsconsin il playmaker Michael Carter-Wiliams (in calo dopo la sua prima stagione a Milwaukee), O.J. Mayo (troppo discontinuo) e Jerryd Bayless. Dentro, invece, Dellavedova (reduce dal titolo con i Cavs), Beasley (recuperato a Houston) e Teletovic. Se aggiungiamo a questo roster il miglioramento di Parker e Antetokounmpo, arriviamo ai Milwaukee Bucks 2016/2017, una squadra in crescita e attrezzata per arrivare alla post-season.
Giocatore Chiave: Giannis Antetokounmpo
Nessuno si sarebbe aspettato così tanto da una tredicesima scelta al draft. Nessuno si sarebbe aspettato così tanto da un europeo. Nessuno si sarebbe aspettato così tanto dopo soli quattro anni in NBA. Eppure Giannis ha stupito tutti: tifosi e analisti americani. A soli 22 anni, il greco è il cardine della sua squadra e ha un rendimento da All-Star. Fisicamente straripante, Antentokounmpo è migliorato sotto tutti i punti di vista, divenendo prima un leader, poi uno scorer e infine un assistman. The Greek Freak non è lontanamente vicino a fermarsi e non vediamo l’ora di vedere fino a dove arriverà.
Houston Rockets
Da 41 vittorie e 41 sconfitte dello scorso anno a 31-9 e quarto miglior record di tutta la NBA (terzi nella Western Conference). Meglio di così non poteva iniziare l’anno per i tifosi dei Rockets. L’addii in estate di Dwight Howard, Josh Smith e Ty Lawson hanno fatto solo che portare bene a Houston.

In aggiunta, durante il mercato estivo sono state fatte due scommesse di nome Eric Gordon e Ryan Anderson. Entrambi i giocatori stanno rendendo più di quanto si aspettaste (in primis Gordon) e la squadra gira a meraviglia. Il merito di aver realizzato un team capace di rende così bene è sicuramente del nuovo coach Mike D’Antoni. L’ex playmaker dell’Olimpia Milano è riuscito a riportare ad alti livelli Houston e a far trovare a James Harden la sua definitiva dimensione.
Giocatore Chiave: James Harden
Con l’aiuto di Mike D’Antoni, il Barba ha raggiunto quota 11.8 assist e 8.2 rimbalzi di media (suoi carrer high). Un leader completamente trasformato. Le sue migliori performance di punti sono state 53, 41 e 40. Dieci, invece, le triple doppie stagionali. Di queste, tre da 40 punti (unico assieme a Westbrook e Jordan) e due back-to-back (si unisce a MJ, Maravich e Westbrook). Molti erano i dubbi che ruotavano sulla scelta di D’Antoni di affidargli la regia, ma James ha sorpreso tutti. Sarà l’anno buono per vincere il suo primo premio di MVP? Solo il futuro lo sa, ma di certo quello a cui stiamo assistendo è il miglior Harden della carriera.
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