Nuovo stadio della Roma: scompare il progetto dalla “Casa della città”.
Il progetto dello stadio della Roma? Non c’è più. La delibera del Comune di Roma che ha autorizzato la costruzione dello stadio? Non è mai stata pubblicata. Il sito che parla dello stadio della Roma? Un sito privato, creato il 22 novembre 2013, prima ancora che Parnasi, il costruttore romano che guadagnerà più di tutti su questa operazione, venisse coinvolto per distrazione di fondi e bancarotta nelle indagini della Procura di Roma sull’atto di compravendita del terreno dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio.
Dei tre punti, l’aspetto più inquietante della vicenda è che presso la sede del Dipartimento Patrimonio del Comune di Roma, in Piazza Giovanni da Verrazzano n. 7, dove è stata inaugurata lo scorso 4 luglio dal sindaco Marino la Casa della Città, il progetto dello stadio da alcuni giorni non c’è più. Eppure la Casa della Città doveva essere un luogo “trasparente di incontro e scambio, dove i cittadini sono liberi di acquisire informazioni sull’operato di Roma Capitale e sui progetti sul territorio”, inaugurata esponendo proprio per primo il progetto del nuovo stadio. Saloni vuoti. Tutto rimosso o tutto diventato così ‘trasparente’ da non distinguersi più ad occhio nudo?
Lo stadio della Roma, quello che Marino e il suo assessore Caudo hanno spacciato appena 6 mesi fa come “l’opera del secolo“, è a tutt’oggi una bolla di sapone e forse lo ricorderemo solo come una bolla speculativa. La stessa misteriosa Delibera di Giunta Comunale n.83 del 4 settembre 2014, con cui Marino e Caudo hanno di fatto approvato il progetto, non è presente presso l’Albo Pretorio on-line del Comune di Roma, come invece dovrebbe esserlo per legge, né nella sezione ‘Lista Atti in Pubblicazione’ né in quella ‘Deliberazioni e atti’.
Il progetto era stato consegnato a Caudo il 30 maggio, con tutti gli elaborati comprendenti lo studio di fattibilità e corredato dai necessari accordi tra la A.S. Roma, la Società TopCo di James Pallotta e la Euronova srl di Parnasi, un progetto definito dallo stesso Caudo “una vera genialata”.
Resta dunque da capire, dopo questa improvvisa scomparsa, quando ce lo restituirà il genio della lampada. Nel frattempo, in appena sei mesi, sembra essere passati dalla favola di Aladino a quella di Alì Babà: sarà colpa dei soliti 40 ladroni.
Per approfondimenti potete visitare il sito http://usaromaunoazero.blogspot.it/
Mi permetto di dissentire, il plastico è stato spostato all’interno della direzione del IX municipio ed è esposto al pubblico, letto articolo su http://stadiodellaroma.altervista.org/stadio-roma-progetto-non-scomparso/
La segnalazione è corretta e già nota, in quanto riportata proprio sul sito del IX Municipio (lo afferma il presidente Santoro). Lei mi fornisce dunque lo spunto per rafforzare il contenuto dell’articolo. L’Albo Pretorio e la Casa della Città sono gli unici posti deputati per offrire ai cittadini di tutta Roma (non solo del IX Municipio) la corretta pubblicazione degli atti amministrativi e il loro accesso. Fuori da quelle sedi, non hanno valore. Parnasi è molto furbo. Si serve di Marino e Caudo per fare una mediatica passerella il 4 luglio e ora trasferisce il progetto presso il IX Municipio per imbonire i residenti. Il Comune? Presta le sedi istituzionali per la propaganda del privato, ben sapendo di non aver pubblicato nulla all’Albo Pretorio, di affidarsi a un progetto che non sta in piedi e che addirittura è sotto la lente di ingrandimento della Procura di Roma. Il progetto è scomparso, così come il diritto di partecipazione dei cittadini nelle fasi di trasformazione urbana.