Quella Sicilia che ora è divenuta un modello.
Chi se lo aspettava.
Vai in Sicilia? Ma dici la Sicilia della mafia, di Totò Riina e Bernardo Provenzano? Oppure ti riferisci alla Sicilia di Cuffaro, di Lombardo, di Dell’Utri, di Giuseppe Provenzano e degli sprechi e dei costi elevatissimi?
Nessuno se lo aspettava. La Sicilia ora è un modello.
Io sapevo che sarebbe andata così. Dal letame nascono i fiori.
La Sicilia, dietro la sua faccia nera e cupa, aveva un patrimonio di persone e iniziative che prima o poi sarebbe venuto fuori. Oggi è addirittura governata da un uomo antimafia e omosessuale, Rosario Crocetta. Sì, proprio in Sicilia. In quella Sicilia culla della mafia e dell’omofobia il Popolo, e lo scrivo con la “P” maiuscola, ha avuto finalmente il coraggio di scegliere bene e di mostrarsi più avanti del proprio status symbol e della propria classe politica.
L’anno scorso Crocetta ha creato la giunta più bella d’Italia. Franco Battiato, Antonio Zichichi e Lucia Borsellino sono i nomi di spicco…ebbene si, c’è anche la figlia di Paolo Borsellino, non avete letto male.
Ciò ha permesso a Crocetta di accaparrarsi il sostegno in Consiglio regionale dei grillini, sperimentando un’esperienza che lo stesso Beppe Grillo ha giudicato meravigliosa.
Ora la Sicilia è al centro dei nostri dibattiti non più per Cuffaro o Dell’Utri, ma perché può essere l’esempio a cui rifarsi a livello nazionale per togliere il paese dalle mani del berlusconismo e per uscire da questa crisi sociale, economica e culturale.
Faccio un appello a Bersani: si trasformi in Crocetta. Lasci stare Rosy Bindi e Massimo D’Alema, porti invece al governo chi sente il disagio in quest’Italia. Grillo non saprà dire di no!
FRANCESCO ANGELI
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