Re Giorgio: presidente di chi?
Il Presidente della Repubblica, dopo aver avuto contro molti partiti politici a causa delle ultime decisioni assunte, critica e bacchetta i Presidenti di Camera e Senato, rispettivamente Boldrini e Grasso.
Il Presidente della Repubblica rimprovera agli inquilini delle due camera il fatto di aver interrotto l’intervento di Nicola Morra, capogruppo del M5S al Senato e del deputato Nicola Colletti (sempre del Movimento) alla Camera che accusavano il capo dello stato di essere anche il Presidente del Consiglio dei Ministri. Il Presidente Napolitano tuona quindi contro i due presidenti che, forse ingenuamente e senza secondi fini, hanno osato difendere nelle aule parlamentari Re Giorgio.
Il Presidente della Repubblica, ad ogni modo, ha preferito rimproverare i presidenti delle due aule, forse nei limiti delle loro competenze, e non criticare invece o tuonare contro il Vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, che ha lanciato la moda d’insultare il ministro Kyenge.
Napolitano in passato ha commentato il calcio di Totti a Balotelli ma non ha aperto bocca, sicuramente per non rovinare gli equilibri del governo, in seguito alle parole del Vicario della seconda carica dello stato, Calderoli.
Re Giorgio però non si limita a non dire niente ai leghisti che con grande ritmo si avvicendano nell’insultare il ministro Kyenge, ma addirittura non dice niente a Berlusconi che con grande arroganza ha minacciato il Colle in caso di una sua condanna. A pensarci bene, le minacce del Cavaliere sono sostanzialmente identiche alle dichiarazioni che avevano fatto i grillini e che i presidenti delle camere si erano sentiti in dovere di censurare all’interno delle aule parlamentari “Attento, la mia condanna è la fine del tuo governicchio”.
A questo punto, con un presidente di quasi 90 anni che apre bocca (forse quando non deve) e che non rilascia dichiarazioni quando le istituzioni della repubblica vengono denigrate, le domande è solo una:
Come si dice a Roma, Presidente de chi?