Rivalutare la Carfagna?
A dare ulteriori colpi al PdL ci si è messa anche lei, Mara Carfagna, fedelissima di Silvio. Una critica sulla gestione dei termovalorizzatori in Campania, per i quali la bella Ministra avrebbe preferito una gestione sotto commissario anziché decentrata alle istituzioni locali. Dall’alto dei suoi 55mila voti alle ultime elezioni regionali in Campania, a cui ha però preferito la continuazione del suo incarico ministeriale, anche la Carfagna ha deciso di fare la voce grossa rendendosi invisa al cordinatore del PdL Campano Nicola Cosentino, su cui pende un mandato d’arresto per concorso esterno in associazione camorristica e di visione più “federalistica” rispetto ai termovalorizzatori. La vicenda poi si è surrogata in un botta e risposta tra la Mussolini (circa 10mila voti in Campania) e il Ministro delle Pari Opportunità conclusasi con un “vaiassa” uscito dalla bocca di quest’ultima rivolto alla Mussolini che invece ha risposto baciando sulla bocca Cosentino (!!!).
La Carfagna, sentendosi attaccata anche personalmente dal suo stesso partito, è giunta ad annunciare le dimissioni. Prontamente smentite dopo un colloquio con re Silvio.
L’essersi messa contro Cosentino non può che portare la Ministra ad una degna rivalutazione che, dopo quelle di Bocchino, di Fini e dei futuristi, sembrano sempre mettere più in crisi il Popolo della Libertà.
Ma aldilà della questione Campania la Carfagna ha saputo anche guadagnarsi qualche felice complimento per la gestione del Ministero delle Pari Opportunità. Ha saputo chiedere scusa dopo gli attacchi alle coppie omosessuali definite come “costituzionalmente sterili”. Addirittura facendo uscire qualche lacrima alla deputata gay del Pd Paola Concia che etichettò come “gesto raro” il passo indietro della Carfagna. Ha aperto poi alle opposizioni collaborando appunto con la Concia e con Vladimir Luxuria arrivando addirittura alla produzione di uno spot contro l’omofobia, mai accaduto prima in Italia.
Insomma…c’è da dire che la Carfagna sta riuscendo a togliersi di dosso quell’immagine di ragazza-calendario che proprio per un Ministero per le Pari Opportunità non sembrava adatto. Non ci saremmo mai aspettato questo da un Ministro del PdL. Il paradosso della politica ci porta anche a questo: a riconoscere e rivalutare la figura di una donna che mai avremmo potuto immaginare vicinaalle opposizioni e in grado di alzare la testa davanti al suo partito in Campania.
Complimenti Mara…ti teniamo d’occhio!
FRANCESCO ANGELI