Roma UNOeCINQUANTA
Roma è la seconda città più estesa d’Europa dopo Londra. E’ grande il doppio di Madrid ed è circa dieci volte Barcellona.
Nonostante questo ha solamente una quarantina di chilometri di metropolitana ed appena due linee. Londra ne ha 460 per 13 linee, Madrid 293 per 16, Parigi 215 e 16 linee. La metropolitana di Berlino si estende su 10 linee per 146 km, mentre quella di Barcellona ha 11 linee su 113 km.
Paradossalmente però Roma, dato che non è in grado di seguire gli standard europei della mobilità (viste le difficoltà continue a costruire la metro C con costi in continuo aumento, inversamente proporzionali a dei tempi di realizzazione sempre più lunghi), cerca di inseguire gli incassi metropolitani attraverso l’aumento del biglietto.
Da un euro ad un euro e cinquanta. Per un servizio di gran lunga inferiore a quello offerto in un classico paese europeo. Ovviamente l’aumento del 50% non può essere giustificato per una metro di appena 50 km né per un aumento inflativo che negli ultimi anni mai ha raggiunto quote record del 50%. Probabilmente si paga il prezzo di ATACopoli, che ha più dipendenti di Alitalia, probabilmente si paga la non volontà di far pagare il biglietto sui bus alla salita, ma, fatto sta, che il cittadino romano si è trovato europeo senza esserlo minimamente.
Roma inoltre ha visto il suo servizio ampliato con l’apertura della metro B1. 3 nuove fermate per 5 chilometri. Tutto questo in sei anni. Poi vai in Spagna, la stessa Spagna che ha appena ricevuto gli aiuti europei, e ti accorgi invece di vivere almeno vent’anni avanti. In 3 anni, a Madrid, tra il 2000 e il 2003 è stata realizzata una metro di 40 chilometri e 28 stazioni.
Generazione Roma UnoEcinquantA. Direzione B1.
FRANCESCO ANGELI
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