Sallusti, ancora tu?

Prima premessa: anche secondo me Mario Monti, parlando ieri a Uno Mattina della «statura accademica» di Brunetta, intendeva ironizzare anche sull’altezza del responsabile economico del Pdl. Ma, sempre a mio giudizio, ha voluto prima di tutto deridere le competenze del già aspirante premio Nobel («Volevo vincere il Premio Nobel per l’Economia. Ero anche bravo, ero… non dico lì lì per farlo, però ero nella giusta… ha prevalso il mio amore per la politica, ed il premio Nobel non lo vincerò più», 18/06/2008). Intanto, eccovi il video incriminato.

Seconda premessa: questo articolo è dedicato a tutti quelli che hanno considerato Sallusti un martire della libertà, a quelli che hanno straparlato di reati di opinione, a quelli che non vedono la differenza tra un pensiero e una diffamazione, a quelli che lo reputano a tutti gli effetti un giornalista e non ritengono un «direttore responsabile» il responsabile di ciò che pubblica il quotidiano che dirige.

Se Sallusti si fosse limitato a stigmatizzare la richiesta di silenziare alcuni esponenti politici e della società civile, nessuno avrebbe detto nulla e tutti gli avrebbero dato pienamente ragione. Invece no, ha voluto soffermarsi pressoché esclusivamente sulle parole riservate a Brunetta. Poteva evidenziare i motivi 2013-01-04-il-giornaledell’astio di Monti e sottolineare il tipico atteggiamento da professore, che critica ma non accetta di essere criticato. Ma non bastava, il suo lavoro richiede infatti ben altro.

Ecco allora la creazione del caso, con l’accostamento delle parole di Monti al fatto che ha coinvolto i giocatori di colore del Milan a Busto: «due episodi di allarmante razzismo», in particolare il secondo, tale da meritare la prima pagina de Il Giornale e un suo editoriale, che ha sintetizzato l’accaduto così: «[S]u Rai Uno […] Monti ha ironizzato sull’altezza fisica dell’ex ministro Brunetta e ha chiesto di silenziare le ali radicali del Pd.

Monti si svela così peggio di un razzista da stadio. Gli uomini etichettati e messi al bando in base al colore, ai requisiti fisici, alle idee. I termini usati dal premier: “statura” e “silenziare” ricordano le peggiori dittature, una tecnica di selezione della razza che Monti ha probabilmente affinato nella sua lunga e personalmente proficua frequentazione con Angela Merkel e le sue ambizioni egemoniche di tragica memoria in quanto a purezza e perfezione fisica».

Il direttore de Il Giornale di via Negri ha dato a Monti del razzista, ben peggiore di quelli che affollano gli stadi, e del fervente sostenitore dell’eugenetica, la stessa che muoverebbe la politica del cancelliere tedesco, senza neanche girare troppo attorno alle parole. Mi raccomando, non risentitevi e non denunciatelo per diffamazione a mezzo stampa: è solo la sua opinione (peraltro, per quanto riguarda la Merkel e il suo Paese, già espressa in passato) e, ad ogni modo, questo è giornalismo.

P.S. Italiani, state attenti e ascoltate il pregiudicato: non votate, come vogliono le irriconoscenti gerarchie ecclesiastiche, «un professore che va in chiesa la domenica e che in settimana divide le persone tra alti e bassi, con dichiarato disprezzo per i secondi, evidentemente non fisicamente all’altezza del ruolo».

Premiate la coerenza fatta a persona; date la preferenza a quello, per esempio, che ha sostenuto per un anno il prof. per poi farlo cadere, offrendogli in seguito la guida del suo partito, per attaccarlo quotidianamente a destra e a manca dopo il suo rifiuto, svelando – dopo averlo sempre negato – che andare in tv (e, quindi, averne il controllo) aiuta ad avere consensi. Oppure, per rimanere all’esempio di Sallusti, meglio votare il bacia-banchi due volte divorziato e imputato per prostituzione minorile, il 76enne che sta assieme a una 27enne e che considera chi non lo vota un «coglione». Dopo anni di attacchi al giornalismo «fatto dal buco della serratura», basato sull’etica e sul moralismo, da oggi siamo tutti legittimati a fare questi ragionamenti: Sallusti dixit.

 

Alessandro Bampa

Nato nel 1987 a Vicenza, consegue a Padova la laurea triennale in Lettere moderne, quella magistrale in Filologia medievale e il dottorato di ricerca in Filologia romanza. Creatore nel 2009 del blog bile.ilcannocchiale.it (sospeso nel 2011 per collaborare con "Wilditaly" e citato ne "I nuovi mostri" di Oliviero Beha nell’elenco delle "associazioni che a vario titolo rientrino nell’accezione culturale di chi promuove riflessioni sullo stato del Paese”), fino a gennaio 2011 ha fatto parte della redazione della rivista online "Conaltrimezzi", dirigendo le sezioni dedicate all’attualità e al mondo universitario. REDATTORE SEZIONE INTERNI

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