Scooby! Si torna a cacciare fantasmi a bordo del Mistery Wagon
Shaggy, Velma, Fred e Daphne, torna la Mistery Gang in Scooby! con Will Forte e Mark Wahlberg
“Scooby-Dooby-Doo!” A distanza di quasi sessant’anni dalla celebre prima grande serie animata dal titolo Scooby Doo, dove sei tu? (1969), arriva il film Scooby! (2020) diretto da Tony Cervone, con cui Hanna & Barbera tentano di riportare in auge la gang del mistero più famosa nella storia dell’animazione dopo il disastroso dittico live action dei primi anni duemila in cui figuravano – tra gli altri – Sarah Michelle Gellar e Linda Cardellini (Green Book).
Abbandonata la via degli attori in carne e ossa per l’animazione, nel film con protagonisti Will Forte, Zac Efron (Nonno scatenato, We Are Your Friends), Mark Wahlberg (Deepwater Horizon), Jason Isaacs, Amanda Seyfried, Gina Rodriguez, Tracy Morgan, Ken Jeong (Una notte da leoni) e il ritorno della voce narrante di Scoob, Frank Welker è a tutti gli effetti una rilettura della genesi della saga dell’alano più amato dell’animazione americana.
L’intento di Scooby! è quello di dare il via a un universo cinematografico Hanna & Barbera, un progetto sontuoso che permetterà di portare sul grande schermo – nel tempo e in modo narrativamente coerente – tutti i personaggi più amati, arrivando persino ai Flinstones e i Jetsons. Che sia l’inizio di un nuovo Marvel Cinematic Universe con Yoghi e Braccobaldo?
Sinossi
Alla scoperta di come i più grandi amici uomo-cane di sempre – Scooby (Frank Welker) e Shaggy (Will Forte) – si sono incontrati e come si sono uniti ai giovani investigatori Fred (Zac Efron), Velma (Gina Rodriguez) e Daphne (Amanda Seyfried) per formare la famosa Mystery Inc..
Con centinaia di casi risolti e avventure condivise, Scoob e la banda ora dovranno affrontare il loro mistero più grande e impegnativo di sempre: sventare una “can-apocalisse globale” impedendo a Dick Dastardly (Jason Isaacs) di sguinzagliare il cane infernale Cerbero.
Una nuova genesi per fini narrativi e commerciali
Parte da ottime premesse narrative Scooby!, a partire dalla ricostruzione – e riadattamento – della genesi del rapporto tra Scoob e Shaggy (nonché con il resto della Mystery Gang). Ciò che unisce una delle bromance uomo-cane più famose di tutti i tempi è la complementarietà, il colmare le lacune dell’altro, con Shaggy che dà a Scoob finalmente una famiglia – e di contro – un’amicizia duratura per far fronte alla solitudine.
Tale riadattamento, la progressiva crescita dei personaggi da pre-adolescenti ad adulti, e il passaggio da una fase all’altra segnata dalla ricostruzione della sigla originale della saga animata del ’69, diventa funzionale sia ai fini del sopracitato universo cinematografico – fungendo da base narrativa e pietra fondante – che a livello commerciale. Così facendo, Scooby! riesce ad abbracciare non soltanto il pubblico nostalgico degli over 30, ma anche il pubblico giovane e quello (ancora) più giovane.
Purtroppo però, le ottime premesse “industriali” sono demolite progressivamente a livello di scrittura, a partire da un uso sconclusionato del citazionismo, che passa da un omaggio incredibile – al limite del surreale se pensiamo a un film del genere – a La signora di Shanghai (1946) di Orson Welles, a dei riferimenti testuali alla saga de Il signore degli anelli (2001-2003) di Peter Jackson, e quella di Harry Potter, sino alla presenza scenica narrativamente giustificata – ma del tutto gratuita – di Simon Cowell di American Idol, più per strappare una risata che per un’effettiva valenza di racconto.
Riadattamento del ruolo scenico e svolte narrative
Il vero anello debole di Scooby! però è l’andamento dello stesso. Un concatenamento di svolte narrative e plot twist poco convincenti – a partire dalle “reali” origini di Scoob, sino alla risoluzione del conflitto scenico – dove viene a mancare una coerenza narrativa di fondo. Nel dispiego di un intreccio che è più un susseguirsi di gag sempre più divertenti e buffe (ma sconclusionate) che non un’evoluzione efficace del racconto.
Vanno così a delinearsi dei viaggi dell’eroe alla base dell’inflazionata dicotomia bene/male, totalmente fini a sé stessi. Archi narrativi ben delineati nelle premesse e negli obiettivi da raggiungere – ora nella Mystery Gang a caccia di Scoob e Shaggy, ora nella figura di Dick Dastardly alla ricerca del suo amato Muttley – mal gestiti nello sviluppo.
Una serie infinita di lacune di scrittura che vanno ad adombrare gli efficaci riadattamenti scenici di personaggi conclamati nell’Universo Hanna & Barbera. A partire da Blue Falcon e Cane Prodigio resi come alleati della Mystery Gang e mentori di Shaggy e Scoob con cui far riflettere lo spettatore sul ruolo dell’eroe; o nel caso di Capitan Cavey reso come mid-villain, e di Dick Dastardly mutato nella forma, molto più malvagio della sua controparte animata, e in un ruolo narrativo in bilico tra villain e anti-eroe – probabilmente il personaggio meglio scritto di tutto Scooby!.
Divertimento per tutta la famiglia
I difetti strutturali di Scooby! son davvero tanti, specie nel dispiegamento del racconto. Il riadattamento delle avventure della Mystery Gang però, seppur macchinoso e vittima di una scrittura lacunosa e di trovate spiacevoli – fra tutte la presenza “gratuita” e disorientante di Simon Cowell – riesce nei suoi intenti d’intrattenimento.
Gli archi narrativi malgestiti e l’andamento del racconto decisamente approssimativo, riescono a essere ben camuffati da un’animazione deliziosa farcita di buoni sentimenti e gag divertenti. E tanto basta a Scooby! per regalare quell’ora e mezza spensierata in compagna dell’alano più divertente della storia della televisione (al pari di Sansone per i fumetti); ma potrebbe non essere sufficiente per giustificare un investimento “di peso” per la realizzazione del tanto auspicato universo cinematografico Hanna & Barbera.
Scooby! è disponibile in anteprima assoluta dal 15 luglio 2020 su CHILI.
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Fonte immagini: imdb.com.