Secret Sight, le ombre e il sound intrigante di Shared Loneliness

I Secret Sight presentano il loro secondo lavoro in studio dal titolo Shared Loneliness uscito per Unknown Pleasures Records (CD) e Manic Depression Records (LP).

Secret Sight, post-rock dal sapore cupo e internazionale

Secret Sight

A un primo ascolto ci troviamo davanti a un sound new wawe miscelato sapientemente al post-rock, un lavoro dal sound cupo e imponente, bene amalgamato e intrigante, in grado di conquistare l’ascoltatore sin dal primo ascolto. In alcuni momenti sembra di sentire una versione più rockettara dei Depeche Mode, con quel sound “solenne” e sonorità più taglienti.

Lowest Point è una sorta di intro strumentale: un sound scuro, cupo e dilatato che fa venire in mente il tipo sound da colonna sonora. Ovviamente il pezzo adatto da mettere in apertura anche di un qualsiasi live.

Stage Lights è un brano incalzante, con una ritmica bella serrata e un corposo tappeto sonoro costruito su chitarre acidule e bassi avvolgenti. Un gran bel brano, il connubio perfetto (come già detto) tra un rock bello pieno e il sound dei Depeche Mode, riconoscibile soprattutto dal timbro di voce di questo brano. Molto intrigante la variazione percussiva che porta il brano alla sua chiusura. Un grande pezzo.

Un sound intrigante, corposo e avvolgente

Blindmind porta in scena quelle sonorità più alla Muse, con quella linea melodica in sottofondo decisamente ben studiata. Anche qui un brano piuttosto dritto e con un muro sonoro avvolgente e corposo. I Secret Sight hanno davvero un gran bel sound, è evidente la perizia e l’impegno dietro la scelta e la cura dei vari suoni, soprattutto per quanto riguarda la chitarra. Altro “tributo” ai Muse è la variazione della ritmica sul finale, molto interessante.

Fallen ritorna su un andamento più serrato. Uno dei punti a favore dei Secret Sight è questa (apparente) semplicità compositiva che rinuncia a sonorità troppo artificiose (e ovviamente non riproducibili da un trio in fase di live) pur non rinunciando a un grande muro sonoro e uno stile sonoro intrigante e molto ben congegnato: prendiamo per esempio la parte del solo di Fallen, un sound bello denso e ben scandito, davvero un gran lavoro.

Secret SightOver ha un sound più “western” con tutto il carattere dei Secret Sight. Il brano ha un andamento sinusoidale che tra “salite” e “discese” ci porta in questa sorta di post-rock colmo di sfumature electro e quell’attitude da film western. Molto intrigante il crescendo finale con l’ingresso “prepotente” dei sintetizzatori che riportano il tutto in una chiave epica e solenne.

Va a chiudere il disco Sometimes che ha l’attitude di una rock-ballad dal carattere rilassato e grintoso. Un brano, come appena detto, molto posato che lascia alla voce il grosso del lavoro.
Una chiusura piuttosto classica per i Secret Sight che lentamente e gradualmente fanno sfumare il disco tra le note di questa ballad genuina e rilassante.

I Secret Sight hanno fatto proprio un bel lavoro e questo Shared Loneliness è davvero uno di quei dischi che tutti dovrebbero ascoltare.

Shared Loneliness, un disco da ascoltare

Un disco del genere, con il suo tiro internazionale e tutte le grandissime idee che contiene è uno di quei lavori rari e preziosi che, almeno per ora, restano molto rari nel nostro panorama musicale, purtroppo.

Shared Loneliness è un disco pieno e intrigante, un lavoro di carattere, che pur “chinando la testa” verso sonorità già note, riesce ad essere genuino e affascinante, una piccola pietra preziosa nascosta tra la (troppo spesso) “robaccia” spacciata per rock.

L’unica pecca di questo disco è che dura troppo poco e tocca che l’ascoltatore riparta da capo più e più volte.

L’ascolto è consigliatissimo.

 

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Mirco Calvano

La musica è la mia passione: sul palco dietro una batteria e sotto al palco in un mare sterminato di dischi. Laureato in Letteratura, Musica e Spettacolo e in Editoria e Scrittura a La Sapienza di Roma, passo il mio tempo tra fogli bianchi, gatti e bacchette spezzate. CAPOSERVIZIO MUSICA

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