Speciale Primarie comune di Bologna: i tre candidati del centro-sinistra a confronto
In occasione delle primarie per la scelta del candidato sindaco del centro-sinistra per il comune di Bologna (si vota questa domenica, 23 gennaio, dalle 8 alle 22), ho contattato i tre candidati – Virginio Merola, sostenuto dal Pd; Amelia Frascaroli, sostenuta da Vendola e Benedetto Zacchiroli, outsider – porgendo ad ognuno di loro una serie di domande riguardanti il loro programma e su ciò che vogliono realizzare per la città. Ecco cosa ci hanno risposto:
AMELIA FRASCAROLI
1) Quali sono le ragioni che l’hanno spinta a candidarsi?
“Un po’ per gioco, a volte il coraggio non è molto cosciente prima, un po’ per la impellente necessità di un colpo di reni che risollevasse la mia città e ridesse spinta e fiducia ai bolognesi. E poi me lo hanno chiesto molte persone che operano in quel mondo che largamente definiamo “sociale”. E’ da quel mondo che anch’io provengo e, siccome ritengo il welfare un tema essenziale per la vita di Bologna, mi sono assunta la responsabilità di porlo all’attenzione della discussione politica e programmatica attraverso uno strumento di partecipazione democratica come quello delle primarie. Credo inoltre di interpretare l’attesa di quella sinistra, intesa in senso lato, che in questo momento fa fatica a seguire le forme organizzate dei partiti per il distacco che questi hanno dalla vita quotidiana“.
2) Come giudica i candidati che Le contenderanno la candidatura a sindaco? Gli chiederebbe, qual ora dovesse vincere le primarie, collaborazione nella corsa per la guida del Comune?
“Mi piacciono entrambi. Benedetto Zacchiroli è un ragazzo buono che ha fatto la sua campagna con allegria. Virginio Merola invece è sempre stato una voce fuori dal coro del Pd. In base al regolamento delle primarie, i candidati che perdono devono sostenere il vincitore. E’ chiaro quindi che ci sarà collaborazione tra tutti per le amministrative. Io però parlerò di giunta e di incarichi solo dopo l’esito delle primarie e solo se… non dico altro per scaramanzia“.
3) Cosa cambierebbe e cosa manterrebbe (in una battuta) a Bologna?
“Cambierei certe nomenclature, mentre manterrei le spinte che dal basso continuano ad esserci e a mantenere viva la città“.
4) Ci può indicare i punti cardine sui quali verterà una sua probabile corsa per Palazzo d’Accursio?
“Casa e lavoro, inclusione, ecologia e mobilità sostenibile, partecipazione, cultura e infine trasparenza nel bilancio. L’idea di fondo, però, è che a Bologna c’è già quasi tutto: basta solo fare rete tra le realtà esistenti, riconnettere il tessuto civile, valorizzare le esperienze positive, allargare le buone prassi, dare spazio alle idee e ai progetti. In due parole: saper amministrare e saper indirizzare verso quell’obiettivo comune che è il bene della città“.
5) Il tanto sbandierato – dal governo nazionale e da alcuni amministratori locali – problema della sicurezza Lei crede che sia una priorità anche per Bologna?
“No, assolutamente. Durante questi mesi di campagna elettorale ho incontrato moltissime persone e non è mai risultata essere la priorità per nessuno. Neanche per le donne. E anche la mia percezione è diversa dai toni allarmistici che si leggono sui giornali, e io giro spesso in bicicletta e quindi da sola. La politica della paura fortunatamente a Bologna non ha attecchito“.
6) Perché i bolognesi dovrebbero votare Amelia Frascaroli alle primarie del centrosinistra?
“Prima di tutto per cambiare. Cambiare senza attaccare, cambiare senza distruggere, cambiare senza sprecare. E poi perché sono una donna, una mamma, sono pacata, cosa che in politica è una rarità, e sono libera dai gruppi di interesse. La mia storia, dall’Asp “Poveri Vergognosi” alla Consulta comunale contro l’esclusione sociale alla Caritas diocesana, è quella di una persona che ha saputo unire e ricucire, per poi innovare e sperimentare in materia di welfare. Non ho nulla da perdere perché non ho mire di potere, ma volontà di servizio verso la città, e ho la modestia di farmi aiutare“.
BENEDETTO ZACCHIROLI
VIRGINIO MEROLA
1) Quali sono le ragioni che l’hanno spinta a candidarsi (per la seconda volta)?
“Mi sono ricanidato perchè credo nelle Primarie e credo nell’energia dei giovani bolognesi. Bologna ha bisogno di un nuovo inizio e non ci può essere rilancio senza un protagonismo forte delle nuove generazioni. Con la fine del mandato Cofferati e le dimissioni dell’ex Sindaco Flavio Delbono si è aperta un ferita ta politica e la città, ma soprattutto si è evidenziata l’urgenza di nuovo progetto di lungo perido per la nostra comunità. Quando giro i quartieri i cittadini chiedono sobrietà, serietà e cambiamento. Nel 2008 con queste parole d’ordine io mi sono candidato alle primarie del PD, già puntando allora sul protagonismo delle nuove generazioni. Ebbene, come ha detto qualcuno, se allora avessi vinto, oggi Bologna avrebbe un Sindaco in carica e avrebbe evitato il Commissariamento. La vera domanda perchè non mi dovrei candidare? “
2) Come giudica i candidati che Le contenderanno la candidatura a sindaco? Gli chiederebbe, qual ora dovesse vincere le primarie, collaborazione nella corsa per la guida del Comune?
“Gli altri candidati sono persone serie e appassionate. Stanno interpretando bene il loro ruolo, ma nessuno di noi si è candidato per fare l’assessore.”
3) Cosa cambierebbe e cosa manterrebbe (in una battuta) a Bologna?
“Bologna ha un piano urbanistico che ho contribuito a scrivere ed approvare come assessore all’urbanistica. Si tratta di un piano che prefigura lo sviluppo della città peri prossimi 20 anni, puntando sulla riqualifcazione urbana e l’individuazione di 7 città, nuove centralità che possono fare di Bologna la prima città in Italia senza periferie, senza luoghi e persone di serie A e serie B. Questo piano lo manterrei. Invece, non manterrei i giri chiusi di questa città. Bologna è una città che deve migliorare molto nella valorizzazione del merito e dei talenti.”
4) Ci può indicare i punti cardine sui quali verterà una sua probabile corsa per Palazzo d’Accursio?
“Il primo punto è il lavoro. Nonostante il livello ecellente per qualità della vita e servizi, anche a Bologna la morsa della crisi si fa sentire e occorre seriamente rilanciare l’occupazione. Di pari passo, voglio puntare su una svolta ecologica, sulla cultura e sulla ricerca come punti su cui investire risorse, all’opposto del governo di centro-destra. Serve una forte riforma del sistema di welfare e infine un doppio passo avanti nel campo dell’innovazione tecnologica. Bologna può essere una città digitale all’avanguardia, per l’utilizzo dei nuovi media e per la moltiplicazione dei punti di accesso alla rete internet con wi-fi e banda larga”.
5) Il tanto sbandierato – dal governo nazionale e da alcuni amministratori locali – problema della sicurezza Lei crede che sia una priorità anche per Bologna?
“Non dobbiamo sottovalutare il tema della sicurezza, ma soprattutto dobbiamo dirci parole di verità. Una città pulita e ordinata non è una mania di alcuni politici, è un diritto sacrosanto dei cittadini. Ricordiamoci che la legge deve sempre essere dalla parte dei più deboli. La legalità è un principio rivoluzionario nel nostro paese, guardare l’impunità che circonda il presidente del consiglio. Per me legalità significa legami di responsabilità, come li definisce Don Ciotti. Penso ai cento passi di Peppino Impastato e vedo prioritariamente la necessità di una lotta dura alla mafia al nord. Per questo tutte le istituzioni devono vigilare, a partire dal controllo della sicurezza nei cantieri, al contrasto del lavoro nero e dell’evasione fiscale”.
6) Perchè i bolognesi dovrebbero votare Virginio Merola alle primarie del centro-sinistra?
“Bologna è un bivio. I bolognesi possono scegliere di continuare a rimpiangere il passato che fu, oppure possono scegliere di partecipare alla creazione di un “brevetto civico” all’altezza del rango e della reputazione che Bologna merita. Come Sindaco vorrei essere il capitano coraggioso di un equipaggio fantastico, non un uomo solo al comando, e con al mio fianco una giunta giovane e competente, vorrei lasciare in eredità a chi verrà dopo di me una Bologna di nuovo capace di primeggiare nel campo dei servizi sociali, della scuola, della cultura e dell’ambiente. L’Italia ha bisogno di noi. Il tramonto del berlusconismo è alle porte e io credo che il cuore del rinnovamente debba ritornare a battere dalle città.”
AGGIORNAMENTI
23/01/11
Virginio Merola è il candidato sindaco del centrosinistra. Lo hanno scelto 16.407 persone pari al 58,35% dei votanti. La candidata Amelia Frascaroli ha invece raccolto il 35,99% delle preferenze e l’outsider Benedetto Zacchiroli il 5,67%. (da “la Repubblica Bologna”)