1987: 30 anni dall’anno d’oro di Stephen Roche
Ci sono annate che vedono protagonisti atleti inaspettati, outsider leggendari. Uno di questi fu di sicuro l’irlandese Stephen Roche, che nel 1987 vinse Giro d’Italia, Tour de France e Mondiale, raccogliendo una serie di successi come mai gli era capitato nella sua carriera. A 30 anni da quella magnifica impresa, ripercorriamo le incredibili gesta dell’irlandese.
LA VITTORIA AL GIRO
Stephen Roche partecipa al Giro d’Italia 1987 da gregario. L’obiettivo è quello di aiutare il suo compagno di squadra alla Carrera, Roberto Visentini, a bissare il trionfo dell’anno precedente.
Il Giro parte da Sanremo. La prima tappa viene vinta subito da Visentini, che conquista quindi la maglia rosa d’apertura. Roche non vuole recitare il semplice ruolo di gregario senza ambizioni, e vince la crono tutta in discesa del poggio di Sanremo.
Due giorni dopo il team Carrera conquista la cronometro a squadre, nella tappa che da Lerici arriva al Lido di Camaiore. Roche si prende per la prima volta la maglia rosa. Dopo quella tappa, Visentini iniziò a temere il compagno di squadra. Tali timori si riveleranno fondati il 6 giugno, nella Lido di Jesolo – Sappada. Il campione uscente aveva riconquistato la maglia rosa due giorni prima, nella cronometro con arrivo a San Marino.
Roche fu protagonista di tappa attaccando nella prima discesa, tra l’incredulità di Visentini. A dieci chilometri dalla fine il leader di classifica (e della Carrera) crolla, con Roche, staccato di 6 minuti, che si prende di nuovo la maglia rosa. La tappa risulterà determinante per la vittoria del Giro. Roche mette a segno il suo primo capolavoro tricolore.
LE RIPERCUSSIONI DELLA MAGLIA ROSA
L’atteggiamento tenuto da Roche al Giro portò Visentini a chiedere il licenziamento dell’irlandese da parte della Carrera. La richiesta non fu accolta, e anzi lo stesso Visentini fu costretto a ritirarsi dal Giro. Da quel momento i tifosi italiani accolsero Roche a ogni tappa con fischi e urla.
Dopo “il tradimento di Sappada”, il rancore verso l’irlandese aumentò sempre di più. Di quelle giornate rimane indimenticabile la foto di Roche in maglia rosa, che zittisce i suoi contestatori.
LA VITTORIA AL TOUR DE FRANCE
Dopo la vittoria inaspettata al Giro, Stephen Roche era tra i favoriti per la vittoria del Tour de France 1987. I suoi rivali, indicati dagli addetti ai lavori, erano Laurent Fignon e Sean Kelly. Quella fu un’edizione in cui non vi era un grande favorito, data l’assenza di Bernard Hinault.
Roche iniziò il Tour lontano dalle prime posizioni, finché non vinse la cronometro della decima tappa. La prima vittoria non gli permise però di conquistare la maglia gialla, che andò al secondo classificato Charly Mottet. Il ciclista irlandese si prese la testa della corsa al termine della Valréas – Villard-de-Lans, per poi riperderla nella tappa seguente in favore di Pedro Delgado. Il giorno successivo il vincitore del Giro rischiò anche il ritiro, visto che fu costretto ad usare una bombola di ossigeno all’arrivo a La Plagne, dopo essere svenuto.
Stephen Roche conquistò la maglia gialla definitivamente al termine della cronometro della penultima tappa di Digione, ipotecando l’arrivo trionfante di Parigi. Per l’irlandese fu la prosecuzione di un momento magico che continuerà fino a settembre.
L’INCREDIBILE VITTORIA MONDIALE
Quell’anno i Mondiali di ciclismo si disputarono a Villach, in Austria. Stephen Roche si presenta all’appuntamento con l’obiettivo di aiutare il suo compagno in nazionale, Sean Kelly. L’irlandese, così come accaduto al Giro, ruba la scena inaspettatamente; risponde all’attacco di Moreno Argentin, quando al termine della corsa mancano ancora 60 chilometri, dimostrando di voler essere protagonista anche al Mondiale.
Roche decide di rompere gli indugi e, a pochi chilometri dalla conclusione, tenta di scappare. Il tentativo, però, viene rintuzzato facilmente dagli avversari. Lo scatto che risulterà decisivo lo confezionerà a 500 metri dal traguardo, al quale nessuno riuscirà a rispondere.
Con l’oro iridato al collo, l’irlandese realizza così una magnifica tripletta che non si vedeva dai tempi di Eddy Merckx (1974). Per Roche il 1987 rimase un anno irripetibile, nonchè totalmente inaspettato alla vigilia.
GLI ANNI SUCCESSIVI E LA HALL OF FAME
Dopo il 1987 Roche vivrà annate poco esaltanti. Nel 1988 dovette fare i conti con un infortunio al ginocchio che gli fece saltare Giro d’Italia e Tour de France. Meglio andò nel 1989, con la vittoria della Vuelta al País Vasco, corsa che si disputa ogni anno nei Paesi baschi.
Nel 1993 Stephen Roche si ritira. Il suo nome tornò alla ribalta 7 anni più tardi, nel 2000, quando si trovò implicato in un caso di doping relativo al 1993, insieme ad altri corridori.
Nel 2014 arriva infine la soddisfazione di essere inserito nella Hall of fame del Giro d’Italia, in occasione della partenza di quest’ultimo dall’Irlanda del Nord. Per l’irlandese si tratta della definitiva e doverosa consacrazione, in memoria di quel pazzesco 1987.
SE QUESTO ARTICOLO TI E’ PIACIUTO, SOSTIENI WILD ITALY CON UNA DONAZIONE!