Ted 2: troppe paradossalità

04La vita di Ted continua: il suo rapporto con Tami-Lynn raggiunge l’apice e i due decidono di sposarsi. Ma la vita coniugale non è mai rose e fiori e ben presto comincia la crisi di coppia. Per risolverla, Ted propone alla moglie di avere un bambino. Nulla di più semplice se non fosse che lui è impossibilitato, le ovaie della donna sono danneggiate per le droghe ed entrambi non sono qualificati per poter adottare. Le pratiche dell’adozione scatenano su di lui l’attenzione dello Stato, per il quale di fatto non è una persona. Ted vede sfuggirsi dalle mani la sua vita, ma è pronto a lottare per poterla riconquistare, insieme all’amico John e all’avvocato Samantha Jackson. E, nel frattempo, nuovi e vecchi nemici tramano alle spalle del tutt’altro che tenero orsetto.

COMMENTO.

Seth MacFarlane fa un vero tonfo nel suo ritorno: tanto Ted aveva colpito per la sua irriverente novità quanto Ted 2 annoia per le ripetizioni, la mancanza di equilibrio e il non-senso.

La farsa è una fonte di divertimento antichissima: era già usata nel teatro del 1500 ed è sopravvissuta, rielaborandosi ed evolvendosi, fino ai giorni nostri. Il riferimento all’osceno, il triviale, il sesso e la scabrosità sono il serbatoio di quel divertimento “basso” ma che non stufa mai. Almeno se non è eccessivo o e ben equilibrato, componente essenziale del primo film. Non che Ted (il primo) fosse una pellicola di riflessione filosofica sui massimi sistemi del mondo, ma aveva quella giusta proporzione che sapeva conquistare, forse anche merito del personaggio di Lori Collins (Mila Kunis), una ragazza normale che serviva a controbilanciare i paradossali Ted (Seth MacFarlane) e John (Mark Wahlberg).Ted-2-Official-Trailer-1

Tutto questo si è perso in Ted 2. Se prima avevamo due insoliti (i protagonisti appunto) calati nel mondo reale, che non ha né più né meno la sua solita, noiosa e orripilante grossolanità, adesso quello di Ted 2 diventa un universo al rovescio. John e l’orso non sono più l’eccezione sullo scenario di un mondo “normale”, ma la normalità di una società illogica. L’ironia, la satira e il sarcasmo imperano sovrani, diventando l’unico elemento del film, e oltretutto sono anche piuttosto scadenti. Su circa due ore di proiezione ci saranno stati sì e no venti minuti totali di vera risata, il resto o mancava di originalità, o non era comprensibile o non faceva ridere. Tutto diventa ambiguo, non si distingue cosa gli autori vogliano denunciare e indicare come negativo (e prendere in giro, demarcandone l’assurdità) e cosa, invece, ostentino come esempio di vita, come “giusto”: l’universo è troppo compromesso dal continuo rovesciamento per distinguere il messaggio. In poche parole non si capisce quando e se gli autori, per applicare un proverbio, abbiano voluto fare “pulcinella che scherzando, scherzando diceva la verità” o abbiano solo messo insieme frasi per far ridere. Non solo: il campo della derisione è così dilatato da assorbire anche argomenti delicati e che sarebbe stato meglio risparmiare, come l’uso e abuso delle droghe.

Ted-2-MovieMa oltre a questo sono presenti anche incongruenze con la prima pellicola: lì John, l’amico umano di Ted, era presentato un po’ come uno sfigatello, e nessuno si capacitava come una ragazza brillante, bella e in gamba come Lori potesse essere la sua ragazza. Di colpo, in Ted 2, il ragazzo è diventato un seduttore conteso dalle donne, alle quali basta solo vederlo per volerselo portare a letto: bariste, cameriere, avvocatesse… Nessuna resiste al fascino del novello Adone post-moderno.

Inoltre il primo film era finito con la promozione di Ted a capo ufficio, mentre, all’apertura di Ted 2, lo troviamo ancora nel ruolo di cassiere. Ci sono altri piccole incoerenze, che sarebbero state facilmente evitabili con un po’ di attenzione in più.

Peccato.

 

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Martina Monti

Studentessa di Editoria e Scrittura presso la Sapienza di Roma. COLLABORATRICE SEZIONE CULTURA.

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