Torna la speculazione sui mercati finanziari? La settimana nera delle Borse Europee.

La settimana appena trascorsa, è stata indicata come una settimana nera per i mercati finanziari europei, che hanno visto evolvere al ribasso i propri indici.

La giornata di mercoledì 15 ottobre, da alcuni è stata bollata come il “mercoledì nero”, presagio di un weekend borsistico ancora peggiore, inizio di un crollo verticale legato alle notizie provenienti dalla Grecia che hanno scatenato il panico tra gli investitori, i quali come in una sorta di effetto domino, temendo il contagio delle altre piazze finanziarie, hanno disposto i propri ordini di vendita, attivando una doppia spirale, quella ribassista degli indici, che ha portato a bruciare svariati miliardi di capitalizzazione – circa 270 miliardi in tutta Europa – e quella rialzista dello spread (rappresenta semplicemente la differenza tra il costo del debito di una nazione rispetto ad un’altra, cioè la differenza di interessi che i due paesi pagano. Ovviamente i paesi economicamente in situazione migliore pagano interessi più bassi tra i debiti nazionali, ndr).

mercati-finanziariLa scintilla, parrebbe essere stata individuata in un report della società di rating Fitch, che anticiperebbe l’esito della verifica sullo stato di salute delle banche elleniche, rispetto ai risultati degli stress test, che saranno pubblicati alle 12 del prossimo 26 Ottobre. 

Sembra che i mercati abbiano dato una lettura ipercritica al quadro bancario greco, ritenendo necessarie ulteriori ingenti iniezioni di capitale, circostanza che renderebbe ancor più complicato il già problematico quadro complessivo del sistema.

Ma il timore comune è che la mole di ‘prestiti facili’ concessi in passato da un po’ tutte le banche, nel periodo della corsa pre-crisi al ‘gigantismo’ bancario ed alla crescita poco accorta degli impieghi (più incline ai grandi volumi che alla qualità del credito erogato), possa ancora impattare negativamente sui requisiti di capitale delle stesse, che si vedrebbero costrette al rafforzamento del capitale stesso a fronte di un possibile shock (evento positivo o negativo, ndr) negativo nell’economia.

L’impossibilità per gli istituti bancari di poter poi raccogliere sui mercati finanziari i capitali eventualmente necessari in base all’esito degli stress test, attiverebbe il necessario ricorso ad interventi da parte dei governi attraverso l’ESM , il sistema europeo di stabilità finanziaria. Ed ecco che il problema si sposterebbe nuovamente (sempre che mai se ne sia allontanato) alle dimensioni dei debiti sovrani.

L’Indice FTSE MIB – In Italia, si tratta del più importante indice di mercato, essendo espresso dal valore dei titoli di capitale di 40 società di “primaria importanza e a liquidità elevata” e costituendo circa l’80% della capitalizzazione di mercato ( “[…] con riferimento ad un mercato rappresenta il valore complessivo – ai prezzi di mercato – di tutti i titoli quotati” , ndr) .

E’ costruito attraverso un sistema di ponderazioni tale da fornire una rappresentazione fedele dei vari settori di attività, in tempo reale, così da rendere ‘sinteticamente’ un’immagine dei mercati azionari italiani.

Nell’ultimo mese il suo valore è diminuito di circa 10 punti percentuali, nell’ultima settimana (da venerdì 10 a venerdì 17) l’andamento negativo ha segnato un -5,82%, avendo registrato, l’indice, un valore di chiusura pari a 18.083,11 punti e nonostante il rimbalzo a +3,42% proprio dell’ultima seduta. 

In pratica, dopo aver toccato un punto di massimo (del proprio valore) nel mese di Giugno (22.590,02), si è riallineato (all’incirca) ai valori dello scorso Dicembre, azzerando, in pratica, la crescita del 2014. La performance ad 1 anno è negativa (-2,98%).

I titoli Bancari in Italia – Hanno registrato un andamento complessivamente negativo, in gran parte mitigato dai rialzi di venerdì 17. Di seguito l’andamento rappresentativo di quattro grandi banche  (UBI Banca -3,8%, Unicredit -4,31%, MPS -14,5%, Intesa Sanpaolo -0,63%). Maggiormente colpiti i titoli delle banche minori, tra cui Banca Carige (impegnata peraltro in vicende di carattere organizzativo-societario) e Credito Valtellinese che hanno fatto registrare il minimo dall’inizio dell’anno, nella seduta del 16 Ottobre.

Lo scenario Economico-Politico – Sulla situazione aleggerebbe il fantasma della speculazione, la Grecia, infatti, può ancora disporre – come sostiene Il Sole 24 Ore – di circa “15 miliardi di euro di riserva nel Fondo Ellenico per la stabilità finanziaria, una somma che dovrebbe essere sufficiente a stabilizzare il sistema”. Inoltre, nell’ultimo periodo i dati macroeconomici (relativi alla crescita del Prodotto Interno Lordo) previsti per il 2014 ed il 2015 sono stati positivi. 

Ma allora cosa temono i mercati?

Una lettura alternativa, almeno in parte, delle ultime tensioni sui mercati finanziari potrebbe quindi essere legata a ragioni di carattere politico. Il governo ateniese, infatti, ha manifestato la propria volontà di uscire dal piano di aiuti economici mercati-finanziari1-638x425europei, ipotesi sicuramente non gradita ai mercati come ai poteri forti. I mercati potrebbero aver voluto dare un segnale chiaro e deciso, in questo senso, ad Atene.

Tuttavia, lo stato di salute del sistema bancario in generale, va assolutamente valutato con attenzione, non trascurato per eccesso di zelo, letto congiuntamente ad altri indicatori che non lasciano spazio ad ipotesi ottimistiche per il futuro a breve, analisi tutte che devono andare certamente al di là delle dissertazioni tedesche sullo stato di salute delle banche italiane, alla luce di alcuni spifferi sui risultati degli stress test che ci vedrebbero in certa difficoltà e già condannati. 

Il sistema italiano, oltretutto, è già corso ai ripari in questi anni, procedendo ad una laboriosa ed impegnativa (dal punto di vista del capitale) attività di consolidamento della propria situazione patrimoniale, a fronte degli attivi deteriorati che ne caratterizzavano i bilanci.

Ciò che maggiormente dovrebbe interessare è la situazione economica generale che non sembra avviare alcun percorso di ripresa e di crescita in Italia, ma che negli ultimi giorni è interessata anche dai dati economici sull’economia tedesca che ne hanno evidenziato un rallentamento.

Il quadro Europeo quindi, già grigio, inizia ad assumere tinte ancor più scure, unitamente alle quali, situazioni di incertezza politica, creano quasi sempre i presupposti per una nuova ondata di speculazione finanziaria. 

Ma i ribassi dell’ultimo periodo, questa volta, potrebbero semplicemente rappresentare un messaggio politico indirizzato a quanti intenderebbero divergere dalle ‘indicazioni forti’ dell’Europa. 

L’evoluzione dello scenario nelle prossime due settimane, fornirà le indicazioni necessarie a poter avere una visione più chiara sul quadro che si delineerà sui mercati finanziari.

Roberto Bramato

In qualità di Advisor presso la società di Revisione e Consulenza BDO Italia SpA (www.bdo.it), opera nell'area Governance-Risk-Internal Control. Laurea in Economia delle Istituzioni e dei Mercati Finanziari nel 2006, con una tesi in Tecnica di Borsa. Master e formazione professionale: - Intermediari Finanziari e Gestione del Risparmio (Master, Tor Vergata, 2006); - Diritto e Tecnica dell'assicurazione (Master, LIUC di Castellanza, 2011); - Credit Management (Master Executive, Il Sole 24 ORE Business School, 2014-2015). Dopo una breve esperienza in Banca Popolare Pugliese, dal 2007 e per 8 anni, fa parte del team di Milliora Finanzia Spa, intermediario finanziario di cui diventa Responsabile Operation nel 2011. Intraprende, a partire dal 2011, alcune occasionali collaborazioni in qualità di contributor con siti specializzati e riviste on line quali Diritto 24 – Il Sole 24 Ore, Compliancenet.it, DirittoBancario.it, AnalisiBanka.it, Simplibiz.net, oltre che con altri intermediari finanziari minori. Appassionato di auto, officine, restauri, inizia a collaborare con il blog di Wild Italy, alla sezione Motori, nell’ottobre 2013; partecipa al progetto di trasformazione del blog in testata giornalistica autorizzata in qualità di socio fondatore e componente del consiglio direttivo (2014). CAPOSERVIZIO ECONOMIA

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