Tra scrittura e storia, la vita di Giovanna Barbieri
Fino ad ora, dalle pagine di questo giornale, ci siamo concentrati su scrittori fantasy, romantici e addirittura su scrittori che concentravano tutta la trama sull’alto spessore psicologico dei personaggi. Oggi, invece, parliamo di tutt’altro. Vi presentiamo Giovanna Barbieri, una scrittrice che preferisce unire due passioni per dare vita alle sue opere letterarie: l’amore per la storia e la passione per la scrittura. Nascono così romanzi come “La conquista di Gerusalemme” (in fase di editing), ambientato in parte in Terra Santa tra il 1165 e il 1180, o come “Cangrande paladino dei ghibellini” che uscirà a giugno 2015 con Arpeggio Libero editori.
Fattor comune di tutte le storie è il periodo storico: il Medioevo. Numerosi suoi articoli sono pubblicati in blog e siti dedicati alla storia medievale. Tra i portali più importanti, citiamo: Talento nella storia, Italia medievale, Sguardo nel Medioevo, Il Medioevo non è stata un’epoca buia! e Medioevo tra luce e buio.
Come ha avuto però inizio tutto questo? Perché dare tutta questa importanza al periodo medioevale? Siamo andati a chiederlo alla diretta interessata.
Come hai iniziato a scrivere?
Tutto ha avuto inizio quando, nel 2009, presi in prestito dalla mia biblioteca locale La Valpolicella: dall’alto medioevo all’età comunale, libro di Andrea Castagnetti sugli insediamenti abitativi dell’alto medioevo in Valpolicella. Il saggio tratta la castellizzazione medievale nella valle Provinianensis (Polesela, in dialetto locale). La vera ispirazione per i miei primi libri comunque è giunta dopo la lettura di Rapine, assedi, battaglie, la guerra nel Medioevo di Aldo Settia. In questo caso si riassume, in poche righe, la battaglia del 1164-1165 degli anti-imperiali contro il Castello di Rivoli e Garzapano, il castellano vassallo di Federico I il Barbarossa.
A quando risale la tua prima pubblicazione?
La stesura del mio primo romanzo risale al 2011/12. Nel 2014 mi sono servita di un editor professionista ed è uscita una nuova versione con aggiunte e variazioni di trama. Il titolo definitivo scelto è La stratega, anno domini 1164 .
Collabori con una casa editrice o lavori in self publishing?
La stratega, anno domini 1164 è pubblicata in self publishing, ma a giugno pubblicherò con una casa editrice.
Tutte le tue opere sono a carattere storico e la maggior parte sono ambientate nel Medioevo. Che importanza dai alla storia e al periodo medioevale?
Moltissima, cerco di curare il più possibile il testo per evitare anacronismi. Sono maniacale in questo, controllo le informazioni anche diverse volte prima della stesura finale di ogni romanzo. Infine con due amiche, molto ferrate in Storia medievale, ricontrollo tutto nel caso mi fosse sfuggito qualcosa.
Lo scrittore di romanzi storici deve, infatti, documentarsi molto sul periodo in cui ambientare la propria storia (come si vestivano i personaggi, cosa mangiavano, quali erano gli usi e i costumi, come combattevano, le armi, le abitazioni, etc). Non può mancare ovviamente anche una conoscenza generale della situazione politica e sociale di quei tempi, perché sono tutte informazioni che renderanno il tutto credibile.
Qual è il romanzo a cui ti senti più legata?
Sicuramente il primo (La stratega), in quanto non è solo un testo storico ma anche surreale, un viaggio a ritroso nel tempo. Ho sempre sognato di trovarmi nel XII secolo. Sperimentare la vita medievale, cercando di non farmi scoprire, per evitare di finire bruciata sul rogo; evitare anche di parlare italiano, se all’epoca si parlava solo dialetto locale e latino; di conformarmi alle unità di misura dell’epoca. In fase di correzione di bozza è stata difficile l’eliminazione degli anacronismi, anche involontari (cose che la protagonista poteva pensare ma non esprimere apertamente).
Hai progetti in cantiere? Qualche nuova pubblicazione?
Cangrande, paladino dei Ghibellini verrà pubblicato a giugno con la casa editrice Arpeggio libero editori e l’ho ambientato a Verona, Vicenza e Valle Provinianensis (Valpolicella) tra il 1312-1314 . I protagonisti sono Cangrande I della Scala, Dante Alighieri, Federico della Scala e tanti altri personaggi comprimarie (una famiglia di contadini e una di cavalieri intrecciate in una relazione amore-odio). In questi giorni, inoltre, mi sto cimentando in un altro romanzo ambientato nel V secolo D. C. durante le guerre tra Stilicone, magister utriusque militiae romano e Alarico, re dei Goti (popolo che invase il Nord Italia nel 401-402 D. C ).
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