Trasporti, Eurostat: in Italia 37 milioni di automobili, 610 ogni 1000 abitanti
Troppe macchine girano per le nostre strade. L’Eurostat, con uno studio del 2015, certifica questo dato. Nel dettaglio, viene calcolato il numero di automobili per 1000 abitanti e stila una classifica. La medaglia d’oro spetta al Lussemburgo, con ben 661 vetture. A seguire abbiamo Malta (634) e, al terzo posto, l’Italia (610).
Scendendo ancora troviamo Finlandia (590) e Cipro (575). Fanalino di coda la Turchia (134 automobili per 1000 abitanti) e la Romania (261).
Anche in termini assoluti, i numeri non sono confortanti. L’Italia conduce, di nuovo sul podio, con 37 milioni di macchine totali in circolazione. Meglio fa solo la Germania con 45 milioni di automobili.
ITALIA MAGLIA NERA PER LE MACCHINE ‘EURO 0’

In questo panorama si pone, come tema fondamentale, l’ambiente e l’inquinamento, se è vero che queste vetture (circa 1 miliardo in tutto il mondo), consumano il 28% di energia e producono un quarto delle emissioni di CO2.
Solo in Italia, dei 37 milioni di veicoli, 4 milioni e mezzo sono ‘Euro 0’ (tra i più inquinanti), prodotti prima del 1992. Si tratta di più del 10% di tutto il parco auto circolante nei nostri confini. «Nonostante l’Unione Europea cerchi di ridurre le emissioni inquinanti con provvedimenti specifici fin dal 1991 – afferma Diego Palano, responsabile BU Assicurazioni di Facile.it, compagnia che ha condotto l’approfondimento sul tema – e, dal 31 dicembre 1992, sia obbligatoria l’omologazione perlomeno in classe Euro 1, i veicoli altamente inquinanti che ancora circolano sulle strade italiane sono troppi».
«In molti – aggiunge Palano – hanno la falsa convinzione che continuare a guidare un’auto così vecchia li faccia risparmiare, ma in realtà i consumi – e anche i costi assicurativi – sono notevolmente maggiori».
UNA POSSIBILE SOLUZIONE: LE AUTO A GAS
Lo studio “Green economy e veicoli stradali: una via italiana”, pubblicato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile – in collaborazione con Assogasliquidi Federchimica e Consorzio Ecogas – a dicembre 2014, prova a delineare un possibile piano di azione: “Soluzioni tecnologiche alternative possono aiutare la transizione verso l’auto a emissioni zero e l’auto a gas, una tecnologia made in Italy, costituisce uno dei possibili volani di sviluppo in direzione della green economy con importanti ricadute economiche e occupazionali (tra 22.700 e 66.000 posti di lavoro aggiuntivi nel 2030)”.
Negli ultimi anni, viene spiegato, nonostante le immatricolazioni delle auto “vecchio stile” siano calate, quelle a gas “hanno continuato a crescere (tra il 2011 e il 2012 le immatricolazioni sono quasi triplicate passando dal 5,55% al 13%) e nel 2013 la quota di mercato della auto a gas è arrivata al 14,1% (8,9% Gpl e 5,2% metano)”.
Il numero delle auto alimentate con questo tipo di carburante, secondo lo studio, è piuttosto consistente. Viene definito come il parco macchine “più rilevante d’Europa, rappresentando il 76,8% del parco europeo per le auto a metano e il 26% per quelle a Gpl. Inoltre in Italia oltre al produttore (Fiat) c’è una piccola e grande industria dell’auto a gas che va dalla produzione di impianti per la conversione a Gpl e metano, con una rete di trasformazione e assistenza di più di 6.000 officine, al rifornimento stradale (più di 3000 distributori di Gpl e 1000 di metano)”.
SE QUESTO ARTICOLO TI E’ PIACIUTO, SOSTIENI WILD ITALY CON UNA DONAZIONE!