E’ stato un brutto anno

È stato un brutto anno. Anzi, sono stati 16 brutti anni, ma questo li ha superati tutti. Gli stupratori continuano a stuprare, gli assassini ad uccidere, i mafiosi a chiedere il pizzo e a fare sparire chi si ribella. I ladri rubano, i delinquenti delinquono, gli spacciatori spacciano, i corrotti esultano. I ragazzi continuano ad uccidere i genitori, i genitori uccidono i figli, i telegiornali fanno approfondimenti sui genitori che uccidono i figli che uccidono i genitori, Vespa monta i plastici, Crepet scrive libri, Minzolini fa editoriali e si indigna per le sentenze del tribunale. L’informazione muore, i giornalisti sono braccati, i giornali sono di partito, la stampa diventa serva del potere. I giornali indipendenti sono senza un soldo, i giornalisti indipendenti non trovano lavoro.

I Tg parlano di sfilate feline, intramontabili pummarole, caviale per canarini, fantastiche lasagne, mostre del lusso, musei sulle muffe del Caucaso. La pagina politica? A Tg1 60 secondi. Nei primi 10 secondi. Le guerre continuano, il sangue scorre, le missioni di pace hanno nuovi aerei militari le bombe cadono, le auto esplodono, i civili muoiono, le promesse non si mantengono. I cristiani sono perseguitati, le donne sono perseguitate, la democrazia spesso è ancora un traguardo lontano, si uccide in nome della religione. Cossiga muore, vianello ci lascia, Mondaini se ne va, Monicelli ci abbandona, Andreotti non passa mai di moda.

Il petrolio sale, la benzina aumenta, il pane costa, l’inflazione sale (ma solo in Italia), il debito cresce, la crisi avanza, il Pil cola a picco, gli stipendi regrediscono, i soldi mancano, lo sviluppo sparisce, le aziende chiudono, i lavoratori vanno a casa. La Fiat ricatta, Marchionne taglia stipendi e diritti e allunga l’orario di lavoro. Per la Cisl è un grande passo avanti, qualcuno gli tira dietro le molotov. La Grecia fallisce, l’Irlanda quasi, l’Italia forse e ne è uscita prima ancora che la crisi iniziasse. Ma in fondo la crisi neppure c’era.

Tremonti taglia, la Gelmini pure, i monumenti crollano ma Bondi non c’entra, La Russa si incazza, i malefici donatori di appartamenti assediano Scajola e il nuovo Ministro arriva dopo 5 mesi (equivalenti a due settimane in scala berlusconica), Brancher Ministro ma non troppo, Calderoli brucia le leggi, Bossi continua a non parlare una lingua umana. Maroni morde, Gasparri spera negli arresti preventivi, Cicchitto insulta gli studenti. I giovani manifestano, la polizia carica, Alemanno accusa dei “professionisti della guerriglia”. E Maroni si commuove.

La nipote d Mubarak ruba e non va in carcere e non è neanche la nipote di Mubarak. Berlusconi va a letto con le escort, il problema vero è la cucina del cognato di Fini. L’Aquila è chiusa, i cittadini manifestano, Berlusconi ricostruirà tutto entro l’anno prossimo, il 3011. Bertolaso si fa fare massaggi strani, Bertolaso va in pensione. Berlusconi risolve l’emergenza rifiuti otto volte di seguito, la fortuna passa ma la spazzatura resta, i compattatori si fermano, le discariche si aprono, il percolato cola, i cittadini si ribellano, Chiaiano è piena, le strade pure. Le promesse? A fiumi.

Silvio resta, Fini viene cacciato, fa il suo partito, in tanti lo seguono. Si arriva al voto di sfiducia, il Governo non cade, i deputati passano, le tangenti (forse) volano.  Gli antiberlusconiani si riconvertono, l’opposizione brancola, il Pd tanto per cambiare perde, Bersani esulta, gli italiani si chiedono per cosa. Il partito si divide, no resta compatto, no si divide, Rutelli sbatte la porta e fonda un partito. D’Alema straparla, le coalizioni si fanno da destra a sinistra, chi più ne a più ne metta. Letta brancola nel buio, Veltroni torna dall’Africa (e gli africani ringraziano), Veltroni causa danni anche quando non  è più segretario, Veltroni non ha ancora capito come si fa a vincere le elezioni, Veltroni non ha ancora capito che se parla fa perdere voti, Veltroni  è Veltroni, ma anche Bersani. Vendola vola nei sondaggi, Vendola cade dalle scale, i giovani del Pdl scappano da sotto casa sua, i lettori del Giornale lo insultano. Vendola vince in Puglia, Vendola vuole le primarie, il Pd non è ancora pronto a perdere di nuovo. De Magistris solleva la questione morale nell’Idv, Di Pietro si arrabbia, i sondaggi si truccano, il partito perde voti.

La sanità fa acqua da tutte le parti, i bambini muoiono, i medici litigano in sala parto. Topo Gigio non si ammala, neanche gli altri italiani. E i vaccini forse erano troppi. I privati e gli speculatori esultano. Cesare Battisti campa, l’Italia crepa, la democrazia la segue a ruota. Le leggi ad personam sopravvivono, l’impedimento (forse) è legittimo, la consulta si riunisce. Gli stati litigano, Wikileaks rivela le carte, gli stati condannano l’accaduto tutti d’accordo. Lequerele volano, le minacce pure, intimidazioni a iosa. Santoro viene sospeso, il programma di Saviano viene ritardato. Obama perde le elezioni, nei sondaggi crolla. In fondo Guantanamo non è da chiudere, i sondaggi tornano a salire, le promesse si dimenticano. In Russia continuano i processi politici. Il Giornale inventa dossier, attentati, falsi attentati e lancia fango ovunque. Belpietro idem. Feltri pure, ma almeno è pagato per farlo.

Il freddo arriva, le strade ghiacciano, la neve cade, le autostrade si riempiono, il traffico va in tilt. Napolitano non pervenuto. L’Italia è in crisi, una crisi profonda che investe ogni settore, politica, morale, informazione, cultura, economia. Ma ci aspetta il 2011: coraggio, non prevalebunt.

GIORGIO MANTOAN

Un pensiero su “E’ stato un brutto anno

  • 31 Dicembre 2010 in 6:42 pm
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    complimenti vivissimi… bellissimo articolo!! Riassume incredibilmente un anno di merda! 😀

    ps Feltri non è più pagato dal Giornale in quanto ha acquistato con Belpietro il 20% di Libero!

    Buon anno.. se si può dire….

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