Unions-Landini: la coalizione sociale contro Renzi
Partenza più che puntuale da piazza della Repubblica con destinazione piazza del Popolo per la manifestazione Unions! . Parliamo ovviamente del corteo del leader dei metalmeccanici della Fiom, Maurizio Landini, che ieri ha inaugurato la coalizione sociale contro le politiche del governo Renzi, considerato un “premier peggio di Berlusconi”. Molte le associazioni che hanno risposto all’appello, dai precari della scuola ai movimenti per la lotta alla casa, unite per non “arRenzersi” assieme ai rappresentanti di Sel e Prc. Presente (titubante) dietro al palco tutta la segreteria nazionale della Cgil, la sinistra del Partito democratico ed un applauditissima presidente dell’Antimafia Rosy Bindi.
Ieri è stata un occasione di incontro per un mondo, quello della sinistra radicale, che non si incontra mai – come due rette parallele – e che quindi per qualche secondo si dimentica delle diatribe. Uno mondo che da Vendola a Ferrero (con una comparsata di Ingroia) – rafforzati dalle parole di Rodotà e Zagrebelky – crede alle parole scandite da Landini: “Il governo l’ha fatta la sua coalizione sociale con la Bce, Confindustria e la finanza, ora noi dobbiamo fare la nostra, unire quello che il governo sta dividendo. Lo possiamo fare solo noi”.
Stanchi di spot, inizia – a detta dei partecipanti – una nuova primavera che non terminerà fino a quando non saranno cancellate le scellerate leggi sul lavoro. “Lo sapete, questi sono stati assunti – dichiara Landini, riferendosi ai 79.000 nuovi posti di lavoro – ma hanno ancora l’articolo 18 fino a marzo. Ecco noi vogliamo che sia così anche in aprile, maggio, giugno. E ci batteremo, ne faremo il centro della battaglia sui contratti”. Un’impresa ardita per “Ro-do-tà”.
Una coalizione sociale indirettamente presente in parlamento con Sinistra ecologia libertà che, per voce di Nichi Vendola, con il lavoro parlamentare del suo partito vuole rompere la continuità tra Berlusconi e Renzi che “cercano di smantellare i diritti che nel ‘900 il movimento dei lavoratori ha guadagnato”, mettendo in campo appunto “una coalizione sociale che racconti la verità”. Uniti con riserva, visto gli enormi dubbi riguardo alla possibilità di una battaglia politica legata ai diritti che però non concilierà, almeno per il momento, con una candidatura del sindacalista Fiom.
Molti i richiami ai vecchi leader della Cgil, Pizzinnato e Trentin per primi, e a Pietro Ingrao (il 30 marzo compirà 100 anni) che, come ricorda Landini, “appena eletto alla guida della Camera andò dagli operai di Terni a ricordare che loro sono i costituenti della repubblica”.
Musica, sorrisi, abbracci e tanti giovani che, al termine della manifestazione, hanno preso la propria strada come i vari “ospiti” e aderenti ad Unions. Poche chiacchiere e tutti a casa: Camusso da una parte, Landini dall’altra. Ferrero verso la Porta del Popolo e Stefano Rodotà, visibilmente affaticato, salito di fretta in un auto con i vetri neri circondata dai sostenitori che non hanno digerito lo schiaffo per la mancata elezione alla presidenza della Repubblica. Secondo alcuni forse l’elezione di Rodotà sarebbe potuta essere un consolidamento per la coalizione sociale ed una rivalsa per il Movimento 5 Stelle, ma “di chi sono le responsabilità è risaputo”.
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